DOCENTE CENTRO TERAPIA STRATEGICA CTS AREZZO.
SCUOLA QUADRIENNALE RICONOSCIUTA DAL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA (MIUR).
Numerose volte si è paragonato un esperto terapeuta strategico a un maestro di arti marziali ma spesso le associazioni sono improprie, c’è n’è una invece che appare veramente sensata e riguarda proprio la formazione: la Scuola di specializzazione in psicoterapia breve strategica di Arezzo nasce in analogia con la formazione di un monaco guerriero che veniva svolta nell’antico tempio di Shaolin, la culla di tutte le arti marziali.Quando il giovane allievo entrava nella scuola, per cinque anni, veniva addestrato duramente a tutte le tecniche di combattimento a mani nude con lo scopo di realizzare il fatto che il pugno e il calcio divenissero il prolungamento della mente, poi, veniva addestrato per un altro prolungato periodo di anni all’uso delle armi per fare si che il pugnale, la spada, l’arco, divenissero il prolungamento del braccio e il prolungamento della mente. Dopodiché dovevano dedicarsi per un altro ulteriore prolungato periodo di tempo allo studio di filosofia, scienza, arte, retorica e musica, perché dopo dieci anni di siffatto lavoro l’arma fosse il prolungamento del braccio, il braccio il prolungamento della mente e la mente il prolungamento del cuore.Un terapeuta breve strategico formato alla scuola di Arezzo non si forma solo freddamente alla tecnica, come qualche denigratore afferma, ma viene formato ad utilizzare tutte le sue risorse personali insieme alle strategie e gli stratagemmi evoluti per trattare con successo anche le più invalidanti forme di psicopatologia. Un esperto terapeuta deve essere al contempo scienziato ed artista, rigoroso esecutore e creativo performer. La terapia non è mai la mera ripetizione di un protocollo, mai può essere la rigida ripetizione di fredde procedure all’interno di una prefissata sequenza, bensì, una continua interpretazione artistica di un copione drammatico ove l’improvvisazione non è una eccezione ma la regola. Ma per saper bene improvvisare, come ci insegnano tutti i grandi artisti, prima bisogna saper fare al meglio la tecnica. Senza un apprendimento tecnico molto raffinato l’improvvisazione è solo irresponsabile incoscienza.
La scuola di Specializzazione in Psicoterapia Breve strategica, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con D.M. 20/11/2000, fin dalla sua fondazione, nel 1988, è stata improntata alla metodologia del learning by doing, ovvero, imparare facendo.Il percorso, di carattere decisamente applicativo-addestrativo, privilegia l’esperienza diretta di trattamento di casi clinici e l’apprendimento per addestramento delle strategie per il cambiamento e della comunicazione terapeutica. Tutto questo nel contesto concreto della psicoterapia con reali pazienti, anziché in contesti artificiali di narrazione o di sola simulazione della terapia.Questo non significa dare poca importanza alla teoria che sta dietro alla psicoterapia breve strategica, la quale, nasce da formulazioni rigorose e tra le più complesse tra quelle che si possono trovare tra le scuole di pensiero del mondo della psicoterapia, difatti, questa diparte da una epistemologia avanzata e dalle applicazioni della logica non-ordinaria, le quali permettono la formulazione di modelli rigorosi ma che al tempo stesso salvaguardino l’inventiva e la flessibilità dell’intervento.Il diploma rilasciato al termine della Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia Breve Strategica abilita all’esercizio dell’attività psicoterapeutica ai sensi dell’art. 3 della legge n° 56 del 18.02.1989 ed è equipollente a quello delle scuole di specializzazione universitarie ai fini dell’inquadramento nei posti organici di psicologo per la disciplina di Psicologia e di Medico o Psicologo per la disciplina di Psicoterapia, con accesso tramite concorso pubblico, secondo il Ddl 4732 approvato il 3 novembre 2000.